DR. NEON
Per gli insegnanti, invece, le ragazze hanno preparato un fascicolo composto di una tabella in cui sono descritti tutti i concetti fondamentali di un’unità didattica e il materiale didattico da fornire agli alunni, corredato di informazioni utili per gli esperimenti e di possibili soluzioni ai quesiti posti nel fascicolo. Il 20 aprile, la 4a Liceo ha incontrato i bambini della 5a della Scuola Primaria di La Villa avendo così modo di provare l’unità didattica realizzata. Di seguito riportiamo alcune opinioni e impressioni delle nostre alunne:
Ci puoi descrivere con tre parole la classe con la quale avete lavorato?
Giulia: “I bambini erano allegri, aperti e motivati”.
Anna: “Erano autonomi, partecipi, entusiasti”.
Sara: “Alunni curiosi, furbi e collaborativi”.
Che cosa hai appreso di nuovo in ambito pedagogico e didattico attraverso questo progetto?
Elena: “In ambito pedagogico ho imparato che i bambini imparano e si ricordano meglio le cose se vengono insegnate in modo divertente, come abbiamo fatto noi mostrando loro gli esperimenti che hanno poi ricreato. In ambito didattico ho imparato che anche le cose più difficili, se spiegate in modo breve ma comprensibile, possono diventare facili”.
Julia: ”Con questo progetto ho potuto constatare quanto i bambini siano curiosi: sono avidi di conoscere cose nuove. Sono rimasta particolarmente sorpresa dal fatto che tutti hanno collaborato e partecipato attivamente alla “nostra” lezione. Ho imparato che si deve essere molto chiari e lenti nelle spiegazioni e usare termini semplici e comprensibili per tutti. Il ritmo della lettura deve essere assai lento e si deve aver pazienza nel dettare e spiegare le parole chiave dell’argomento affrontato”.
Giulia: “Ho visto che i bambini sono particolarmente interessati all’ argomento quando possono fare qualcosa con le loro mani e che lavorano bene in gruppo. Ai bambini bisogna parlare in modo molto diretto e spiegare le cose senza girarci troppo intorno. Bisogna coinvolgerli anche quando si danno delle spiegazioni e usare un linguaggio vicino al loro”.
Anna: “Durante questo progetto ho potuto osservare con attenzione tutti i bambini della classe, ho imparato che ogni bambino è diverso nelle sue capacità e qualità; ci sono alunni molto bravi e altri invece con qualche difficoltà. Ci sono anche alunni diversamente abili, che hanno bisogno di un programma semplificato e che spesso non riescono a eseguire i lavori come fa il resto della classe”.
Sara: “Ho notato che i bambini erano molto curiosi, il che dimostra che il progetto è piaciuto. Però, se per un attimo non avevano da fare, scappavano subito e andavano a vedere cosa facevano gli altri. Hanno perciò bisogno di essere seguiti e guidati per rimanere concentrati sul proprio lavoro”.